Ancelotti vince, smentendo il suo maestro Sacchi
Ancelotti, ha vinto ancora, praticando un calcio pragmatico ed essenziale oltreché godibilissimo. Inizialmente figlioccio di Sacchi, ha eliminato i dettami tossici dell’allenatore di Fusignano certificando con quest’ultima Champions vinta una carriera strepitosa e la rivincita dell’uomo e del calciatore creativo sullo schema avvilente e ripetitivo di stampo sacchiano.
Insomma un sano gioco all’italiana (che è il sale del calcio) annichilendo la spocchia presuntuosa e danarosa degli inglesi.
Ovviamente Sacchi non sarà contento di questo visto che considera il Milan l’unica squadra a praticare un calcio europeo (Rido).
“Ma Arrigo - domando - come è fatto il gioco in Europa?” (Mi scompiscio).
In una recente intervista alla Gazzetta l'Arrigo nazionale ci ha spiegato che Ancelotti ha vinto con l'umanità, che è una caratteristica importante in un allenatore e di sicuro anche in Carletto, ma evidentemente a un tattico come Sacchi non gli riusciva di dire che Ancelotti ha vinto soprattutto con un gioco all'Italiana... E con tanta Umanité...