La Champions League 2022-2023 parla anche italiano. Arrigo aggiornati!
Che bellezza! Ora godiamoci il buon passaggio al turno degli ottavi di Napoli, Milan e Inter! Non capitava da un po’ e quindi prendiamoci per ora i giusti meriti. Negli ultimi anni, al di là dei risultati, le squadre italiane non si sono comportate malissimo, in quanto ci sono stati episodi poco chiari in campo che hanno dato soprattutto nei gironi iniziali le spallate chirurgiche a favore delle solite note squadre, che come postulato di partenza “devono” passare il turno a tutti costi (i soldi non puzzano…). In questa prima fase un Napoli spettacolare ha prodotto prestazioni entusiasmanti, il Milan si è dimostrato squadra compatta e di lignaggio e l’Inter ha realizzato una grande impresa eliminando il Barcellona, grande favorito del girone assieme al Bayern.
Gli ottimi risultati legittimano la bontà del Calcio Italiano in grado di schierare anche in panchina un terzo degli allenatori tra le 16 squadre passate agli ottavi. Ancelotti, Conte, Spalletti, Inzaghi, e Pioli certificano la validità della nostra scuola di allenatori, scuola che ha alzato più trofei di tutti. Anche quella tedesca annovera tra gli allenatori passati agli ottavi ben cinque allenatori, e forse ciò sta a testimoniare che qualcosa sta mutando nell’Europa calcistica.
Lo affermo con buona pace di Arrigo Sacchi che continua a parlare di come sono distanti le squadre italiane dal calcio europeo. A parte il fatto che dovremmo interrogarci su che cos’è il calcio europeo, ma leggere ancora che Inzaghi deve praticare altri schemi e non solo il contropiede è per lo meno azzardato. Evidentemente non ha visto le partite dell’Inter o non sa come gioca Inzaghi. Affermare poi che il Milan è l’unica squadra che pratica un calcio europeo mi pare una grossa bestemmia calcistica, perché mai come questo Milan di Pioli sappia difendersi basso a quattro per permettere le ripartenze di gruppo e in superiorità con le eccellenze di Theo Hernandez, Tonali e ovviamente di Leao. Per fortuna l’Arrigo assolve il Napoli, che in realtà gioca un calcio misto, in grado di sapere gestire il gioco, di fare forcing d’attacco e di ripartire in velocità. Ma questo è proprio il Calcio di sempre, dove schemi e bravura dei calciatori offrono uno spettacolo intenso e godibile. E soprattutto non riporta un unico marchio di fabbrica, nemmeno quello del Mago di Fusignano.