Addio Inter: La verità di Mancini...(ma va là!)
Roberto Mancini, nel corso della presentazione dell’iniziativa Panini “Calciatori per Unicef” a Roma, parla così della sua ex squadra: “Mi è dispiaciuto aver perso un anno e mezzo di lavoro faticosissimo. Fossi rimasto, mancava poco per poter duellare contro la Juve”.
FF - “Duellare con la Juve? È una spacconata affermarlo! Ma, se con una squadra più forte dell’anno scorso l’Inter è a 18 punti di distacco! Con una partenza migliore (senza l’era De Boer) avrebbe avuto di sicuro qualche punto in più ma semmai se la vedrebbe ancora con Napoli e Roma e non con la Juventus. Mancini è proprio sicuro? Ma poi come avrebbe fatto visto che non desiderava Banega, Joao Mario e Ansaldi, che invece stanno dando il giusto apporto all’Inter di quest’anno?
“Non mi sono pentito di aver lasciato l’Inter perché c’erano motivazioni valide”.
FF - “Motivazioni valide?” Se ce le snocciolasse, magari capiremmo meglio e saremmo tutti più tranquilli. È per caso andato male qualche aggancio professionale? La Nazionale? il ritorno in Premier League?
“Mi è dispiaciuto aver buttato via un anno e mezzo di lavoro che è stato faticosissimo per dare alla squadra un certo tipo di mentalità”.
FF - “Mentalità in un anno e mezzo (ma davvero?). Va bene, passiamo per la mentalità, ma per il gioco come la mettiamo? Ne vogliamo parlare? Impalpabile, evanescente e con scelte scontatissime.
“Se è stata colpa di Thohir? No. Purtroppo in quella situazione, con un cambio di presidente, si capiva poco con indonesiani e cinesi... Bisognava rinforzare la squadra e nessuno faceva niente.
FF - “Evidentemente ai tempi del Manchester City non c’erano problemi di lingua con l’emiro proprietario... E poi perché è stato fermo settimane a girare i pollici senza allenare la squadra (ritardo di preparazione ricaduto poi su De Boer...). Anche lei quindi non faceva niente... O aspettava che andasse in porto il suo capriccio da 90 milioni con l’operazione Yaya Toure?
“Si è perso del tempo importante, loro non capiscono che nel calcio il tempo è tutto e fare le cose velocemente serve”.
FF - Perso del tempo? Ma se in un anno e mezzo ha cambiato 20 giocatori, creato mugugni in squadra e soprattutto non dato un gioco decente all’Inter!
"I nuovi dirigenti cinesi? Avevo un contratto di tre anni, purtroppo non ci siamo conosciuti bene e non abbiamo mai condiviso quello che poteva essere il futuro”.
FF - “Contratto di tre anni”. Qui finalmente capiamo che Mancini non se è andato via perché allenatore “a tempo” in attesa di Simeone, in quanto gli avevano esteso il contratto a ben tre anni. Qui cade una delle bufale storiche, ipotesi su cui poggiava il pensiero degli orfani di Mancini.
Infine Mancini ha detto su Stefano Pioli: “È stato bravo a riportare normalità, la squadra merita e se avesse iniziato dall’inizio avrebbe molti più punti”.
FF - "La normalità”. La normalità di un allenatore come Pioli che in pochi mesi ha fatto veder a tutti come si rimettono in sesto i tasselli di una squadra sconclusionata, non solo per il cattivo inizio di De Boer, ma anche per gli strascichi della deficitaria gestione di Mancini.