I CENTRAVANTI DEGLI ASTRI
Mi spiace per i cuori buoni, che tollerano closing fantasma e astrologi “tutto” tecnica e distintivo con scarsissimo intuito. Chi scrive che da questo dicembre 2016 inizia un nuovo e glorioso ciclo del Milan, non deve occuparsi di sport e di calcio ma di pane e farine, come fantasioso panettiere o panificatore dei cicli perdenti. Perché il Sagittario Milan(18/12/1899 a Milano, per alcuni addirittura nel dopo cena))come tanti del suo Segno, è dentro la sua crisi istituzionale e non ne è ancora uscito. Nessun affare fortunato con caparre milionarie e destini veloci è stato mai così contrastato, in pericolo e confuso, non credete?!? Adesso si parla di marzo 2017(periodo pescino-interista di quadratura, chissà mai perché…)per il benedetto closing e di nuovi 100 milioni di Euro di caparra(meglio sarebbe scrivere rata) che non verranno immessi però nella società. Siamo alla follia e al paradosso. Chi verserà 200 milioni di Euro di “caparra” non sarà disposto a regalare un bel nulla, perché il Milan è un affare di Stato e i Cinesi, i cosiddetti napoletani d’Oriente, per come li apostrofa un esperto di mercati asiatici, sanno fare benissimo i loro interessi planetari, guadagnando e quasi mai perdendo, pensate all’altra sponda milanese. Non è che Silvio è diventato di Shanghai?!? E chi farà la campagna di gennaio? Altro che fair play finanziario! Il Bilanciatissimo Berlusconi, che ruolo ha ancora nei destini della squadra e del suo presente? Se vuole pacificare il tifo, dovrà fare ancora qualcosa. Ogni scelta di valore cambia il cammino della società, di qualsiasi società sportiva e solo le scelte d’indirizzo forti, possono far bene negli anni e nei cicli. Ci vogliono veri investimenti, chiarezza, uomini capaci, nobiltà d’animo, esperienza, fiuto, organigramma chiaro, programmazione con vecchi e giovani. Ma qui si parla di interessi. Saturno e Plutone di passaggio chiedono scelte non furbastre e soprattutto di ascoltare il cuore del tifoso innamorato. O di creare denaro attraverso gli stessi con lo stadio di proprietà, l’azionariato diffuso, insomma i serbatoi popolari, etc. E’ molto più probabile che adesso in Cina e ed Arcore si pensi a temporeggiare, differenziare gli investimenti, a stornare le attività, a usare il Potere per guadagnare comunque, perché più che di campo, qui si parla di Borsa, di merchandising e di bilanci d’azienda. E di mosaico di capitali da investire. Punto e basta. Altrimenti il giocattolo restava solo nelle mani di Silvio che ha un patrimonio personale niente male e che non ha bisogno di nascondersi dietro ai figli, alla Fininvest o a Mediaset, per fare ciò che vuole da sempre. Il Milan gli ha dato molto, anche in politica. Se è fuori e felice, è anche grazie ai goal di Van Basten… Ma ora qualche calcolo per la pensione, lo fa pure lui, per la pensione delle prossime sei o sette generazioni di berluschini. Il Milan dei giovani? Il suo, quello Sagittariano era di Stranieri campionissimi e strapagati, oggi è autarchico. Ovvio che diventare solo “italiano” o quasi, era l’unica speranza, quando gli Stranieri di valore non vengono(Saturno) e non si hanno i soldi per comprarli(i parametri zero del Leone Galliani) e ingaggiarli. Possiamo contare almeno in tre/quattro, forse cinque, le campagne deficitarie del mercato milanista come minimo. Il Titanic ripetuto, dopo la vendita di Ibra-Bilancia, Pirlo-Toro e la cuspide Vergine-Bilancia Thiago Silva… Il Gemelli Montella è stato la sua fortuna, non quella di Silvio che voleva Brocchi, il piccolo Acquario, dopo molti bassi e pochi alti. E insieme alla linea giovane un grande acquisto è stato fatto: il colombiano Carlos Bacca, attaccante di grandissimo valore. Perché il Milan del Pesci Donnarumma, dell’Acquario Paletta, della Bilancia De Sciglio, del Sagittario Calabria, dello Scorpione Abate, del Capricorno Romagnoli, del Leone Bonaventura, del Capricorno Locatelli, del Sagittario Niang, ha un reparto sicuramente d’eccellenza, quello dell’attacco selvaggio, anzi del mucchio selvaggio alla Pesci-Peckinpah... Carlos Bacca Vergine(8 settembre 1986, Puerto Colombia, Colombia) è al centro del movimento d’offesa senza paure. Ha tecnica ma non è un Maradona, ferocia scorpionica, corsa rapidissima, usa la testa con la parte ossuto-capricorniana, è coraggioso e se ne frega quando sbaglia(la sana incoscienza del finalizzatore). Il Milan potrebbe tradirlo a breve, forse anche i compagni con cui il feeling è di facciata(ha il suo Urano in Sagittario, scoperto e bersagliato). Se fosse così, altro che grande Milan! Io se fossi il Leone Napoli lo prenderei al volo, sapendo che dopo questo campionato, farà il prossimo alla grandissima, lasciando il Segno. E’ un caratterino ma di grande valore e il Capricorno Sarri lo sa e ne ha bisogno come non mai. L’Acquario Lapadula (Torino, 7/2/1990) è un po’ come lui, italo-peruviano col cuore italiano e la tenacia delle Ande, piccolino, “Sir William Wallace”, è ostinato, serio, feroce(Pianeti Scorpione e Capricorno). Del Capricorno ha l’attesa. Lui sfonda le reti senza paura, non si abbatte mai, è un’opportunista d’area come pochissimi. Ma adesso Giove l’aiuta, perché si protegge pochissimo e non sempre sa dosare le forze(Giove opposto a Marte e Urano, Venere opposta alla Luna e Sole quadrato a Plutone e al Nodo lunare). Per vincere ha bisogno di squadra e più che di stimoli di equilibri, interiori ed esteriori. Comunque rischia la pelle, un po’ troppo. Quando c’è la squadra, lui brilla come un diamante(vedi il Delfino Cancro Pescara). E infine Jesus Joaquin Fernandez Saez de la Torre, Suso, lo Scorpione per eccellenza, il matador, la punta della lancia(Cadice, 19/11/1993): il suo demone calcistico non ha pietà dei portieri e degli avversari, sciabola e fioretto, sinistro a giro e grinta da esportare, quando la palla è quasi persa, lui dribbla, salta e costruisce l’impossibile, è il dio della guerra milanista e di ogni crisi che sa anche sacrificarsi per gli altri con la Luna e Saturno in Acquario ma che se ben servito o messo in area, l’occasione la fa sua egoisticamente. Due giocatori in crescita Suso e Lapadula, bravi ma non ancora campionissimi e un Maestro, un po’ rompicoglioni, Carlos Bacca, lui sì affermato, pescatore introverso. Tutti e tre servono alla Causa del Milan, cosa che ha capito Montella nei panni del Toro Nereo Rocco redivivo, basta ripartire a mille, saltare il centrocampo e arrivare nella trincea del portiere avversario per beffare ogni tattica e filosofia di gioco. Per un Milan bruttarello, tutto è possibile, anche la vittoria di chi non ha una squadra stellare.