STARE CON BONUCCI, ALLEGRI O LA JUVE...?
Fantastico il gioco delle parti in casa bianconera! In campo durante Juventus-Palermo, Bonucci manda a quel paese il suo allenatore Allegri, il quale, da buon toscano, non gliele manda a dire e lo insulta bellamente dall’area tecnica. Dopo la partita e davanti alle telecamere Allegri parla di una incomprensione tra di loro... La società assiste silenziosamente lasciando fare e approvando la soluzione del giorno dopo adottata dal mister, ovvero la punizione-tribuna per Bonucci per la partita di Champions contro il Porto e la multa autoinflitta per comportamento non consono e irriguardoso.
Ora analizziamo nel dettaglio.
ALLEGRI. L’allenatore ha il diritto di vedere applicate sul campo le proprie direttive e se un giocatore le disattende è giusto agire e farsi sentire. Qui Bonucci deve essere andato oltre l’errore di una mancata applicazione delle consegne, magari agendo troppo autonomamente. È la cosa peggiore per un allenatore in quanto un giocatore dissenziente oltre a non applicare le direttive dell’allenatore mostra pure ai compagni una strada pericolosa e provocatoria nei confronti dello stesso. Allegri sbaglia a deragliare con gli insulti ma riprende in mano le redini della situazione, infliggendo la punizione a Bonucci e democraticamente agli occhi di tutti la sanzione economica a se stesso. In questo modo si corazza con la multa, diventa leader incontrastato nello spogliatoio e rafforza la sua posizione in seno alla società. Ufficialmente la situazione parrebbe essere questa. Bisogna vedere poi se Bonucci rappresenti un caso isolato, o se sia invece la deriva inarrestabile di mugugni già esternati in passato da Dybala, Mandzukic e Higuain.
LA JUVENTUS. In un momento complicato con l’avvio della fase finale della Champions la società ha deciso di lasciar fare al proprio allenatore, conferendo importanza comunque alle gerarchie, prima l’allenatore e poi i giocatori. Sarà sufficiente questo atteggiamento defilato della società? Tutto si quieterà e rientrerà nei ranghi sabaudi?
BONUCCI. Appare quello più cornuto e mazziato in questa situazione. Durante Porto-Juvenus è stato inquadrato più volte con un’aria da coniglio bastonato, ma non si capisce se quell’espressione sia effettivamente reale o frutto di un atteggiamento di facciata con pseudo contrizione. Io personalmente opto per il secondo. Si è visto raramente che un giocatore della Juventus sbroccasse così contro il proprio allenatore. L’ambiente bianconero è sempre inquadrato e rigido e mi pare strano che Bonucci così “dentro” allo schema juventino sia uscito dai ranghi in questo modo. Non vorrei che l’esternazione del difensore bianconero celasse in realtà lo strattone necessario per far capire all’ambiente juventino che l’anno prossimo potrebbe giocare a Stamford Bridge con la casacca azzurra del Chelsea di Conte...
Se non fosse così, allora Bonucci si sarebbe preso una piccola rivincita in campo nel mandare a quel paese il proprio allenatore. Con caratteri difficili non è poi così male, in fin dei conti so’ soddisfazioni...