SVOLTA INTER: DIMENTICARE ICARDI
“Dimenticare Icardi”. Messa così può apparire come una boutade anche fin troppo azzardata! Mi pare di percepire già le esclamazioni di chi sta leggendo questo pezzo! Del tipo, “Ma come, Icardi è l’unico che segna in quest’Inter!“, oppure “Alla sua età ha una media-goal spaventosa!”, “Se togli lui, chi segna, Murillo?” e così via.
No, non sono impazzito e non dimentico il percorso virtuoso di Maurito! In Serie A, tra Samp e Inter, ha messo a segno 67 reti in 134 ed è un ruolino di marcia di tutto rispetto per un ragazzo di soli ventitrè anni: basti pensare che il tanto osannato Balotelli per raggiungere la cifra di 66 reti ha dovuto impiegare, parlo solo di campionato, ben 25 partite in più rispetto a Icardi... Il ragazzo, quindi, segna e anche molto.
A me però personalmente Icardi non accende la fantasia e penso di riportare qui il pensiero di molti amici interisti. Non parlo dell’Icardi e della sua vita privata in stile glamour e Wanda Nara, non me ne importa nulla, ma di quello che va in campo e gioca.
Icardi non mi è mai piaciuto molto perché, specie nel calcio moderno, un centravanti che non aiuta la squadra è un peso per tutto il complesso. La fetta di campo di sua competenza appare persino recintata: sembra quasi che non vi possa entrare mai nessuno compagno! Sui lanci lunghi del portiere non è competitivo, perde i duelli aerei e non sa quindi “tenere la squadra alta” (ricordate per esempio Cruz, El Jardinero?). Non è particolarmente acrobatico (vi dice nulla Boninsegna?) e di testa colpisce il minimo sindacale (dove sei Serena!). In area desidera obbligatoriamente la palla sui piedi per favorire la “botta” conclusiva (il suo vero marchio di fabbrica), ma il più delle volte è statico e non produce le mosse giuste da vero centravanti, con zero movimenti (per esempio, sul primo palo): dovrebbe fare un corso accelerato con Pippo Inzaghi docente! Anche nel fraseggio tecnico è macchinoso e tendenzialmente non ama scambiare con i compagni. Insomma, detto in soldoni, è un grandissimo realizzatore, vero cecchino da area piccola: per tutto il resto è un giocatore, diciamo, poco performante...
Ora, capisco che da qualche anno la società abbia puntato su di lui come implacabile “bocca da fuoco”, ma pensare di strutturare una squadra ancora per il futuro su questa semplice e banale strategia d’attacco mi sembra ormai una scommessa persa. Il gioco dell’Inter viene prodotto sulle fasce, dove è già deficitario negli esterni bassi per poi venir incanalato in avanti con due ottimi giocatori, obbligati però a correre allargati su binari periferici con l’idea di arrivare a un certo punto del campo e crossare per un centravanti che il più delle volte è chiaramente anticipato o in colpevole ritardo. Insomma una manovra lenta, stancante agli occhi di tutti e ultraconosciuta da tutte le difese, con l’aggravante che i due esterni, penso a Perisic e Candreva, con questa “implacabile strategia” non arrivano personalmente più al tiro, considerato che da altre parti hanno tirato e segnato eccome! E poi lo stucchevole possesso-palla del centrocampo che raggiunge percentuali assurde con l’intima (e perdente) speranza di poter vedere la difesa avversaria autoimplodere (!) da sola per far segnare su percussione centrale il numero nove argentino. Insomma per far segnare Icardi è necessario far passare la palla attraverso canali prevedibili, traiettorie scontate e fare il Giro delle Sette Chiese...
Per me quindi è un progetto tattico tendente al fallimento (forse già fallito!), considerando anche che in caso di goal subiti, cosa ahimé molto frequente in questa Inter, diventa tutto più difficile con un modulo obbligato e senza alternative valide per far male in attacco. Esistono centrocampisti che dialogano con Icardi e arrivano facilmente al tiro? Icardi fa i movimenti giusti per gli inserimenti dei compagni? E sui cross è così implacabile e devastante? Pensate che in una delle ultime partite la squadra si è prodotta in 38 cross, di cui il solo instancabile stantuffo Candreva ne aveva effettuati 18, non tutti perfetti ma comunque interessanti. Morale: Candreva in pagella, 5. Icardi, due tiri un goal, voto 7,5! Magia del goleador...
Ora mi attendo da Pioli una svolta nel gioco che sappia offrire un ventaglio più ricco di giocate d’attacco, con altri interpreti diventare protagonisti. Penso a Joao Mario, ottima mezzala dalle buone percussioni offensive (nel Portogallo): a Perisic, talvolta buon attaccante di sostegno nel Wolsburg e nel Club Brugge: a Candreva magari più accentrato e più finalizzatore: a Eder che è l’unico capace di vivacizzare la manovra compassata della squadra: a Brozovic e Banega, obbligatoriamente più presenti nei fraseggi e nelle conclusioni da fuori area. In tutto ciò, però, non eliminerei ancora l'Affare Icardi, ma gli verrei data una chance, con un tentativo di affiancamento di una seconda punta per rendere le manovre d'attacco dell’Inter meno prevedibili. Tutte le squadre di Serie A giocano con due uomini d’attacco, perché l’Inter invece no?
E poi, compito specifico dell’allenatore, lo farei crescere ancora di più sotto l'aspetto tattico e anche dal punto di vista della tecnica personale. Solo dopo un percorso del genere sarei persuaso di avere in casa un grandissimo centravanti, incredibilmente completo, su cui riporre veramente le sorti dell'attacco dell'Inter.
E se, nel frattempo, mi realizzasse due goal in questo derby, non mi farebbe schifo. Anzi se ne può parlare...